A cadenza regolare troviamo notizie di persone decedute a causa dell'appandono delle terapie "convenzionali" a favore di medicine "alternative".
Forse il problema non è così semplice come ci viene presentato.
Innanzi tutto occorrerebbe stabilire cosa siano le medicine "alternative": fitoterapia, aromaterapia, agopuntura, erboristeria, etc. etc. sono sistemi di cura adottati dall'uomo da alcune migliaia di anni e soppiantate nella società moderna da nuovi sistemi di cura basati principalmente su farmaci di origine sintetica.
Forse si può arrivare a pensare che fino alla nascita della farmacopea chimica, le persone siano guarite soltanto per un enorme effetto placebo, ma ci si scontrerebbe con la realtà dei fatti.
Io non credo che esista una medicina "convenzionale" e delle medicine "alternative", credo che la natura e la chimica mettono a disposizione del medico una vastità incredibile di prodotti che possono aiutarlo a farci ritrovare la salute, ma è indispensabile che la sua conoscenza, la sua esperienza ed infine la sua umiltà lo portino a cercare il rimedio più corretto per guarire.
Purtroppo l'avidità ed a volte l'ignoranza, hanno portato non pochi a pensare di adattare il malato alla medicina che si conosce, invece di ricercare la medicina in base al malato.
E' come se un meccanico decidesse di cambiare tutti i bulloni di una macchina perchè lui ha soltanto una chiave per aprirli.
Fino a quando non riporteremo il malato e non la malattia, al centro della nostra attenzione, vedremo sempre conflitti di idee e di opinione assolutamente sterili, che non potranno migliorare la salute di nessuno.
mercoledì 28 maggio 2008
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