Anche
se si sarebbe portati a pensare che i dati in formato digitale siano
assimilabili ai dati scritti nella realtà dei fatti la similitudine è molto più
marcata verso le parole. Ciò che è scritto deve essere distrutto o perso, ma
ciò che “scriviamo” su di un supporto digitale può essere cancellato,
distrutto, perso o illeggibile con molta più facilità.
In
tutte le strutture aziendali ed anche nelle famiglie l’uso sempre più diffuso
di apparecchiature elettroniche può avere conseguenze sulle quali non
riflettiamo con frequenza.
Ricordo giornate passate a riguardare le foto dei
miei nonni o ancora più vecchie, a rileggere il diario di avi passati a miglior
vita da moli decenni, ma i nostri bis-bis nipoti potranno ancora rivedere le
fotografie scattate con le nostre praticissime fotocamere digitali ?
Temo che nella
più parte dei casi non sarà così, quegli attimi, congelati in uno scatto
fotografico, andranno persi oppure saranno teoricamente disponibili ma illeggibili
a causa dell’inesistenza di apparecchiature in grado di farlo. Stesso discorso
si potrebbe fare con i testi scritti, le lettere importanti che hanno segnato
molte scoperte scientifiche, che hanno raccontato sentimenti importanti, oggi
sono soppiantate da virtuali email che nel giro di qualche anno svaniranno
come neve al sole.