venerdì 11 maggio 2012

verba volant scripta manent


Anche se si sarebbe portati a pensare che i dati in formato digitale siano assimilabili ai dati scritti nella realtà dei fatti la similitudine è molto più marcata verso le parole. Ciò che è scritto deve essere distrutto o perso, ma ciò che “scriviamo” su di un supporto digitale può essere cancellato, distrutto, perso o illeggibile con molta più facilità.
In tutte le strutture aziendali ed anche nelle famiglie l’uso sempre più diffuso di apparecchiature elettroniche può avere conseguenze sulle quali non riflettiamo con frequenza.
Ricordo giornate passate a riguardare le foto dei miei nonni o ancora più vecchie, a rileggere il diario di avi passati a miglior vita da moli decenni, ma i nostri bis-bis nipoti potranno ancora rivedere le fotografie scattate con le nostre praticissime fotocamere digitali ?
Temo che nella più parte dei casi non sarà così, quegli attimi, congelati in uno scatto fotografico, andranno persi oppure saranno teoricamente disponibili ma illeggibili a causa dell’inesistenza di apparecchiature in grado di farlo. Stesso discorso si potrebbe fare con i testi scritti, le lettere importanti che hanno segnato molte scoperte scientifiche, che hanno raccontato sentimenti importanti, oggi sono soppiantate da virtuali email che nel giro di qualche anno svaniranno come neve al sole.

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